A pochi giorni dal 25 settembre, Calenda dimostra con sicurezza tutte le probabilità del Terzo Polo di prendere un voto sopra le due cifre.
Il leader del Terzo Polo mostra i risultati raggiunti e quelli ambiti per le elezioni di domenica prossima. Secondo Calenda, raggiungere un voto sotto la doppia cifra sarebbe decisamente un insuccesso. Non resiste a polemizzare con sarcasmo contro i partiti avversari: non scommette su Fratelli d’Italia ne sul Pd per la vittoria del posto al governo. La lega, invece, non sembra un nemico difficile da superare.
Dichiarazioni pre-elettorali
Il leader del Terzo Polo, Carlo Calenda, sembra avere tutte le carte in regola per raggiungere un buon risultato. A qualche giorno dalle votazioni attraversa il suo fortino elettorale dichiarando con sicurezza che riuscirà a superare anche la Lega.
Solo lo scorso anno Calenda aveva sfiorato il 20% alle comunali, e oggi si presenta con grande sicurezza esprimendo di voler “prendere un voto che sia robustamente sopra le due cifre. Dodici, tredici, quattordici per cento”. Per il leader, un risultato sotto la doppia cifra per il Terzo Polo sarebbe decisamente un insuccesso.
Il presidente del Terzo Polo esclude qualsiasi possibilità che Fratelli d’Italia possa giungere al governo. Sul non voler tornare a Palazzo Chigi di Draghi, invece, dice: “Non poteva dire altro ma se la destra non vince e Mattarella glielo chiede resterà”. Dichiarando l’eventualità del suo partito di non riuscire a raggiungere la doppia cifra e quella della destra di perdere, presuppone che “se Mattarella chiederà a Draghi di rimanere, Draghi rimarrà”.
Il segretario del Pd Enrico Letta sarebbe andato a Berlino per “prendere la benedizione di un altro partito”, come polemizza Calenda. Sulla Lega invece dichiara che la sua involuzione “dà il senso della difficoltà di Salvini. Senza Zaia e Fedriga sarebbe al 5%. Ho girato il Veneto più di qualsiasi altra regione e nessuno gli crede più. Vedrete che supereremo anche la Lega”.
